Abbandono casa coniugale separazione. L’abbandono della casa coniugale non determina di per se l’addebito della separazione.

Abbandono casa coniugale separazione. L’abbandono della casa coniugale non determina di per se l’addebito della separazione.

Abbandono casa coniugale separazione. L’abbandono della case coniugale, rappresenta una causa di responsabilità in caso di separazione. Tale tipo di responsabilità, si configura a sua volta nell’addebito della separazione. Non sempre però l’abbandono della casa coniugale determina automaticamente l’addebito della separazione. Infatti, la Corte di Cassazione con l’ordinanza n.4540 del 24 febbraio 2011, ha affermato

Addebito della Separazione: Quando il Coniuge lo può Chiedere al Giudice?

Nell’ordinamento italiano l’ addebito della separazione costituisce una caratteristica peculiare della separazione giudiziale. Ai sensi dell’articolo 151 del codice civile il Giudice, pronunciando la separazione, dichiara, ove ricorrono le circostanze ed è richiesto, a quale dei coniugi è addebitabile la separazione, in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio. L’addebito della

Annullamento Matrimonio : Si può chiedere il Risarcimento dei Danni per la Rottura del Fidanzamento?

Annullamento matrimonio: cosa accade nel caso in cui si lasci il partner a pochi giorni dal matrimonio? Nella fattispecie, una donna aveva chiesto un risarcimento danni all’ex fidanzato, “colpevole” di averla lasciata appena un mese prima delle nozze, oramai organizzate, con tanto di pubblicazioni, vestito e mobili d’arredo acquistati per la futura casa. Alla base

Privacy sul lavoro: è Legittimo il Licenziamento del Dipendente che ha Utilizzato l’Account Aziendale Connessione per Motivi Personali?

Privacy sul lavoro: i datori di lavoro possono controllare l’uso che i dipendenti fanno della mail aziendale e licenziare coloro che ne fanno un uso scorretto? Nella fattispecie un dipendente è stato licenziato dall’azienda poiché aveva usato l’account intestato all’azienda per conversazioni private con la fidanzata e parenti. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con

È Legittimo il Licenziamento del Dipendente che ha usato Internet per Motivi Personali?

I datori di lavoro possono controllare l’uso che i dipendenti fanno della mail aziendale e licenziare coloro che ne fanno un uso scorretto? Nella fattispecie un dipendente è stato licenziato dall’azienda poiché aveva usato l’account intestato all’azienda per conversazioni private con la fidanzata e parenti. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza 61496/08

È Legittimo il Licenziamento del Dipendente che Fuma Spinelli?

Nella fattispecie un dipendente della Fiat è stato licenziato dall’azienda per aver fumato due sigarette preparate con sostanza stupefacente, nonché per aver visionato a lungo, in orario di lavoro, un pc portatile introdotto senza autorizzazione. I Tribunali di primo grado e d’appello hanno respinto la domanda del lavoratore che ha presentato senza successo ricorso in

È Legittimo il Licenziamento del Dipendente che Rifiuta il Trasferimento?

Nella fattispecie un dipendente che aveva rifiutato il trasferimento nella sede distaccata dell’azienda ha impugnato il licenziamento disciplinare comminatogli poiché tale rifiuto era motivato dal demansionamento. Il giudice di primo grado ha accolto la domanda del lavoratore che è però stata parzialmente riformata in appello e confermata in Cassazione. La Suprema Corte, nella sentenza n.

È Legittimo il Licenziamento del Dipendente che Dà della “MILF” alla Collega?

Ultimamente bisogna prestare sempre maggiore attenzione a quello che si scrive nei social network (Facebook, Twitter, ect.)! Infatti, nella fattispecie un dipendente era stato licenziato a causa di alcuni commenti diffamatori verso l’azienda e verso le colleghe di lavoro. Nel ricorso avverso il licenziamento, il dipendente ha chiesto la reintegra nel posto di lavoro e,

Grava sul Dipendente la Prova del Licenziamento per Ritorsione

In materia di licenziamento, il lavoratore deve provare il carattere ritorsivo del licenziamento. Lo afferma la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 14319 del 2013, ha respinto il ricorso di un lavoratore che aveva impugnato il licenziamento, sostenendone il carattere ritorsivo. La Suprema Corte ha precisato che il dipendente, che sosteneva il carattere ritorsivo

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