Assegno di mantenimento figlio maggiorenne se assunto a tempo determinato

Assegno di mantenimento figlio maggiorenne se assunto a tempo determinato

Assegno di mantenimento figlio maggiorenne: il figlio maggiorenne che lavora con contratto a tempo determinato ha diritto all’assegno di mantenimento? Non è più: Così ha deciso la Corte di Cassazione.  La pronuncia trae origine da una controversia tra un genitore e una figlia maggiorenne con contratto a termine da 900 euro netti mensili.

I giudici hanno dato ragione al padre facendo decadere il suo obbligo di versare l’assegno di mantenimento alla figlia, considerata economicamente indipendente.

Assegno di mantenimento figlio maggiorenne. Cos’è e quando è dovuto? L’assegno di mantenimento in favore dei figli è un contributo economico che il genitore versa in favore dei figli minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficiente.

La legge (art. 337 septies c.c.) prevede che, in caso di separazione o divorzio, il giudice possa disporre in favore dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un assegno periodico, da versare – salvo diversa determinazione del giudice – direttamente all’avente diritto. Quindi, il raggiungimento della maggiore età dei figli non fa venir meno l’obbligo dei genitori di contribuire al loro mantenimento.

Quando cessa l’obbligo di mantenere il figlio maggiorenne? Va precisato che non si tratta di un dovere protratto all’infinito: l’obbligo di mantenimento da parte del genitore separato cessa con il raggiungimento di un’autosufficienza economica da parte del figlio. Ma quando può dirsi raggiunta l’autosufficienza economica? Non è un concetto di facile comprensione. Prima della pronuncia in commento, la giurisprudenza era uniforme nel ritenere che non basta che il figlio abbia un qualsiasi impiego o reddito, ma è necessario che il figlio abbia un lavoro che gli consenta di provvedere autonomamente alle proprie esigenze di vita.

Assegno di mantenimento figlio maggiorenne: non è dovuto al figlio che lavora con contratto a tempo determinato. Con la recente ordinanza n. 11746/2021 la Corte di Cassazione ha ribaltato il precedente orientamento sul mantenimento dei figli maggiorenni a carico: se fino ad oggi il genitore separato era obbligato a mantenere il figlio maggiorenne anche in caso di impiego precario del figlio, dopo la pronuncia della Cassazione, un contratto di lavoro a tempo determinato fa venir meno l’obbligo di versare l’assegno. I giudici hanno fissato in 900 euro netti il guadagno mensile sufficiente a garantire l’indipendenza economica del figlio.

In definitiva, secondo la Corte di Cassazione, la figlia maggiorenne che lavora, pur se con contratto a tempo determinato, è autosufficiente e non ha diritto al mantenimento da parte del genitore separato.